I dodici Mesi - La Perla del Molise

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I dodici Mesi

La manifestazione, che nel 2010 è giunta alla sua XVII edizione, si tiene normalmente nell'ultima domenica di carnevale.

Il Carnevale dei Mesi anticamente veniva svolto da contadini, che, a cavallo di asini e accompagnati da musicanti, vestiti con foggia tale da significare i vari mesi dell'anno, giravano per le strade del paese cantando la canzone dei mesi. Altro protagonista della festa era "Francische r'
giuller", maschera carnascialesca bagnolese che, anche lui a cavallo di un asino, assurgeva al ruolo di Re Carnevale e andava cantando "Sanghe d serenella", canzone in cui da poveruomo qual'era dichiarava la sua felicità di vivere e l'amore per Pacchianella. Di solito il tutto veniva concluso dalla sostituzione di Francische con un fantoccio di paglia, portato poi a spalla su di una scala a pioli sino a buttarlo giù per una rupe, la vurchianina, o dato alle fiamme. Infine l'allegra compagnia si ritirava in una qualche cantina per bere vino e soprattutto mangiare le salsiccie e i buttatilli, frittelle tipiche del carnevale, offerte loro dalla gente durante il giro.

Circa diciotto anni orsono, quando l'antica tradizione s'era ormai persa nel tempo, la Compagnia di Cultura Popolare  "La Perla del Molise" la riscoprì e, adeguandola ai tempi la propose come imponente manifestazione caratterizzata da una sfilata di carri agricoli, ciascuno a rappresentare un mese, con la ricostruzione di momenti di vita contadina e gustose scenette comiche spesso tratte da vicende veramente accadute.

Numerosi stands gastronomici, ciascuno con un piatto tipico associato ad un mese, la presenza di gruppi folkloristici ed artisti di strada, facevano da contorno a quella che poteva essere considerata una vera e propria rassegna dell'antica civiltà contadina.

Francische, sempre presente, a cavallo del suo asino, brandendo il suo scettro, fatto di una mazza con una patata alla punta, suonando la sua tamorra, artefice di frizzi e lazzi, era come sempre il Re Carnevale e terminava la manifestazione cantando la sua canzone ed esibendosi in scene mimiche. Egli, innamorato di Pacchianella e maturando con lei un rapporto, finiva per rimanere incinto e quindi morire di parto per far nascere la Quaresima; alla fine, poi, i mesi-persona, alla luce di fiaccole e con il suono di una nenia funebre, lo portavano via su di una scala a pioli.

Il canovaccio della manifestazione, con piccole modifiche ogni anno, è stato portato avanti per ben quindici edizioni.
Nel Carnevale 2009 però, la rappresentazione sente il bisogno di cambiare ancora pelle, e pur rimanendo legata alla tradizione, si è presentata con una formula rinnovata.
Si ritorna ai mesi-persona, opportunamente allestiti, che sfilano per le strade del paese non a cavallo di asini, oramai totalmente scomparsi, ma su carrettelli appositamente costruiti e trainati a mano.

E' la sfilata del mattino che ha preso il via dalle prime case del paese per attraversarlo lungo le sue strade principali sino a Piazza Olmo.
Anche la localizzazione della festa dunque è cambiata: non più la parte alta del paese, notoriamente distinto in due terre, ma quella bassa. Motivi logistici, infatti, hanno indotto allo spostamento nella caratteristica piazzetta sotto la roccia e al castello che la sormonta.
Qui ha aperto il suo sipario "Il teatro del tempo": in dodici vecchi locali sono state ricostruite le stesse scene che prima venivano rappresentate sui carri; anch'esse animate con tipici spaccati di vita contadina. Un vero percorso museale della civiltà contadina, ma non statico bensì vivo.
Stands gastronomici con piatti tipici e gruppi di artisti, come sempre hanno aiutato a compiere questo viaggio in allegria.
Francische r' giulliere, comunque protagonista di tutta la manifestazione, nel finale ha incontrato ancora una volta Pacchianella, si è innamorato di lei, è rimasto incinto ed è morto per dare vita alla Quaresima; il suo fantoccio infatti è salito verso la roccia sovrastante la piazza ed è stato incendiato tra spettacolari fuochi d'artificio fino a dar vita in modo scenograficamente eccezionale alla Quaresima.

 
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