Il paese - La Perla del Molise

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Il paese

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LA POSIZIONE

Bagnoli del Trigno è situato a 680 metri sul livello del mare, a ridosso di un massiccio roccioso, “la preta”, che si staglia tra il fiume Trigno ed il torrente Vella. Domina l’intera vallata del Trigno e gode della vista dei monti che lo circondano. Il viaggiatore che muove lungo la superstrada Trignina, sia in direzione Vasto che verso Isernia, lo nota ergersi fascinoso tra la ricca vegetazione, cogliendo, con l’occhio attento, il campanile di San Silvestro posto su di un picco di roccia, l’omonima chiesa, incastonata tra di essa ed il castello che si erge maestoso sulla sua cima. Il paesaggio che si presenta è talmente pittoresco che molti lo definiscono «Il paese delle fate», mentre il Mommsen, anticamente, lo appellò come «la perla del Molise».


L'ORIGINE TRA LE LEGGENDE

Sulla sua origine non si hanno notizie certe, ma solo leggende. Una prima narra che fu fondata da un nobile cavaliere romano il quale era solito bagnarsi «là dove le acque del Trignum erano più ricche di minerali». Una seconda vuole che le prime abitazioni sorgessero intorno ad un complesso termale (da cui il nome Balneoli). Una terza fa risalire le origini al periodo delle invasioni barbariche, quando due tribù per motivi di sicurezza si rifugiarono intorno a “la preta”, dando vita ad un primo confuso agglomerato; uno di essi poi diverrà il rione di Santa Caterina, il più antico. Questa terza leggenda sembra più verosimile, tanto è vero che il paese sin da tempi lontani è stato diviso in due terre: “la terra de vascia” ricadente nella parte bassa, sotto la roccia, e “la terra de ‘ncoppa” storpiato poi in “de ‘coppa”, ricadente nella parte alta. Le due comunità, pur convivendo, avevano da sempre sviluppato una spiccata conflittualità, di cui le cronache del tempo annotano vari e gustosi episodi. Esisteva infatti una strada principale di comunicazione, detta “del termine”, in-cui era posto il limite tra le due comunità, per altro ancora oggi visibile sul muro di una casa. Altra nota in vantaggio di questa ipotesi è che anticamente ciascuna terra aveva un suo dialetto percettibilmente diverso dall’altro.


PIATTI TIPICI

Piatti tipici sono: "lo scattone", pasta con vino, "l' spezzat", agnello in crema d'uovo e limone, "la paniccia", minestra con verze e pizza di granturco, "l' scuarc", specie di frittella, "l'paschaminisc", dolce con mosto e farina; ottimi anche i salumi, i formaggi, il miele e l'olio locale.


DA VISITARE

Il visitatore può ammirare il castello longobardo, il campanile e la chiesa di San Silvestro, risalente al XIII-XIV secolo, con un portale romanico-gotico, l'antichissima chiesa di Santa Caterina e la chiesetta di San Michele poco fuori il paese.  

 
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